Lettera ai Romani. Commentario critico-teologico

Il commento di Fitzmyer si caratterizza innanzitutto per gli abbondanti riferimenti alla letteratura giudaica e greco-romana parallela: Romani non viene commentata soltanto con Romani o con l'epistolario paolino, ma in relazione alle diverse correnti giudaiche del tempo e delle categorie greco-romane cor­rispondenti: si pensi alle relazioni con la letteratura pseudepigrafica giudai­ca e in particolare a quella qumranica della quale Fitzmyer viene universalmente considerato come uno dei maggiori conoscitori.
Il secondo orizzonte interpretativo di questo commentario è rappresenta­to dalle relazioni con l'intero epistolario paolino e con il Nuovo Testamento in generale: attraverso la sua lettura è possibile non soltanto cogliere il pensiero di Paolo in Romani ma la sua intera teologia, le sue tematiche principali, il suo modo di concepire Dio, Gesù Cristo, lo Spirito e la Chiesa, attestati nel suo restante epistolario. Nello stesso tempo, Romani viene posta in continuità e a confronto con il resto del Nuovo Testamento, in particolare con la teologia di Luca e con quella di Giacomo.
Joseph A. Fitzmyer (1920-2016), gesuita, è stato professore di Scienze Bibliche alla Catholic University of America, ha presieduto la Society of Biblical Literature, la Catholic Biblical Association e la International New Te­stament Society, e ha collaborato al Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, Brescia 1997.